Fino all'ultimo battito

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redeagle86

Posted on 13/11/2014, 19:04

Millennium Member

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Location: Dalla vergine di ferro di Ayato...

Status: Offline

Fandom: GDR
Personaggi: Raivo, Nicole
Genere: Romantico
Rating: Verde

Fino all'ultimo battito

Raivo entrò nella sua zona, passandosi una mano tra i capelli con un gesto stanco: quel problema sulla terra lo aveva tenuto lontano molto più del previsto e la mancanza di Nicole gli era stata quasi insopportabile.
Gli faceva ancora uno strano effetto pensare a quanto lei fosse entrata nella sua vita e nel suo cuore, diventando in poco tempo tutto il suo mondo: non aveva mai provato per nessuno ciò che sentiva per quella ragazza ed era piacevolmente travolto dai sentimenti che risvegliava in lui.
Prima di incontrarla, era convinto di aver chiuso con l'amore e con le donne, ma lei lo aveva conquistato con i suoi modi semplici e la sua gentilezza, scacciando per sempre il fantasma di Lilith.
Ed ora viveva solo per la sua Nicole: adorava le sue mani piccole che lo accarezzavano con delicatezza, amava i suoi occhioni castani che lo guardavano come se fosse unico, ammirava la forza e il coraggio con cui affrontava ogni giorno... Non poteva esistere senza di lei.
-Nicole, sono tornato- si annunciò, sorpreso che non fosse venuta ad accoglierlo. Annusò l'aria, sentendo un profumo dolce che lo guidò fino in cucina, ma la compagna non stava trafficando ai fornelli come al solito: c'era una torta sul tavolo, probabilmente sfornata da poco. -Nikki- la chiamò ancora, proseguendo lungo il corridoio.
Dov'era finita? Poteva essere andata a trovare suo padre, ma in quel caso gli avrebbe lasciato un biglietto per avvertirlo... e comunque non se ne sarebbe mai andata senza prima averlo visto rientrare a casa sano e salvo. Quindi doveva essere lì, da qualche parte.
-Nicole!- ripetè, alzando la voce.
-Sono qui, Raivo- rispose la giovane da una camera.
Il demone si rilassò nell'udire la sua voce e raggiunse velocemente la stanza, ansioso di abbracciarla: gli era mancata troppo in quei giorni per resistere ancora al desiderio di averla vicino a sé. Ma tutti i suoi propositi crollarono appena arrivò alla soglia della camera e fissò confuso ciò che gli stava dinnanzi: Nicole impugnava un pennello e stava dipingendo qualcosa sulla parete dove c'erano già alcune sagome di orsetti in varie sfumature di rosa.
-Che stai combinando?- le chiese, decisamente spaesato da quell'attacco d'arte.
Nicole era sporca di vernice rosa, ma Raivo non riuscì a notarlo: nell'attimo in cui lei si volse, lui vide solo i suoi occhi che brillavano di una luce nuova, radiosa. Era raggiante e pareva splendere come una stella.
-Ti piace?
-Bhe... sono un po' cresciuto per gli orsetti e il rosa non è il mio colore preferito, ma se ti rende felice, allora per me è la stanza più bella del mondo- disse sincero. Non gli importava dei muri o dei decori: andava bene qualsiasi cosa piacesse a lei.
-Non è per noi- replicò con un sorriso dolcissimo. -È per lei- spiegò, portando una mano sulla pancia.
Raivo spalancò gli occhi incredulo: una bambina, la loro bambina... Quante volte aveva guardato Allen e Belzebù immaginando come dovessero essere da piccoli o come sarebbe stato vederli crescere un po' per giorno. Lilith non gliel'aveva concesso, non gli aveva nemmeno detto di essere incinta.
Ora il destino gli regalava un'altra occasione per essere padre e realizzare i suoi sogni.
Colmò la distanza che lo separava da Nicole e la strinse a sé, senza nascondere il tremito di gioia che gli scuoteva il corpo: una figlia, avrebbe avuto una figlia. Era meraviglioso, avrebbe voluto uscire e gridare la sua felicità a tutto l'Inferno, ma il suo corpo non si separava da quello di lei e le sue braccia non volevano lasciarla: era come se temesse di perdere tutto nell'istante in cui si fosse allontanato, quasi che quel momento non fosse altro che sabbia tra le dita.
-Saremo una famiglia- sussurrò la compagna, lasciandosi abbracciare.
Una famiglia. L'unica cosa che non aveva e che bramava.
Prima di innamorarsi di Nicole aveva creduto fosse un sogno irrealizzabile, una semplice fantasia per farsi ancora più male: guardava i gemelli correre incontro a Belzebù e non poteva fare a meno di sentire un vuoto nel suo animo e provare invidia per qualcosa che a lui era negato. Nel suo futuro non c'erano bambini che lo avrebbero abbracciato e chiamato “papà”.
Ma l'amore aveva bussato alla sua porta, realizzando i suoi sogni, anche quelli inconfessabili: lo aveva convinto che esistesse una donna in grado di amarlo senza secondi fini, aveva riaggiustato il suo cuore e gli aveva permesso di donarlo ancora. Ed ora quella ragazza meravigliosa che gli aveva insegnato a credere ancora nell'amore e nei desideri, stava per fargli il dono più grande di tutti: una figlia.
-Sei felice?- le chiese, posando una mano sul suo ventre.
-Certo che lo sono. Avremo una bambina, la nostra bambina. Non potrei essere più felice.
Raivo non riusciva a smettere di accarezzarle la pancia: voleva che sua figlia sentisse tutto l'amore che nutriva già per lei, tutto l'affetto che il suo papà non vedeva l'ora di darle. Le avrebbe dato tutto, l'avrebbe protetta, l'avrebbe adorata... sarebbe stata la sua principessa, il suo mondo. Come Nicole era la sua regina e la sua vita.
-Tu però volevi un maschio.
-Io voglio dei figli- rispose lei, baciandolo piano. -Mi vanno bene anche cento bambine.
-In questo caso, dovrò per forza darti anche dei maschi: avrò bisogno di una mano per proteggerle dagli uomini.
-D'accordo- accettò Nicole, ridendo.
Il re dell'Inferno la strinse forte: sarebbero stati felici, di questo ne era certo. Entrambi si erano ritrovati smarriti nel buio senza fine del dolore, ma non si erano arresi ed erano riusciti a trovare una luce che li guidasse verso una vita nuova. L'uno era la luce dell'altra, si completavano come due metà dello stesso cuore.
E come un unico cuore, sarebbero rimasti insieme in eterno, fino alla fine del mondo.
Fino all'ultimo battito.

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