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Fandom:GDR
Raiting: Arancione
Genere: Introspettivo, Romantico, Macabro(?)
Personaggi: un demone senza nome, una donna senza nome xDV...per Vendetta
200 D.C.
-Voglio la pace...-mormorò sulla sua pelle mentre si muoveva il lei ed ansimava. La donna strinse il lenzuolo di lino tra le dita gemendo contro le sue labbra
-Si...la pace...-sussurrò piano avvertendo delle scosse di piacere lungo tutto il corpo. Lui le morse il collo lievemente, facendola gemere e muoversi di più sul materasso morbido.
-Brava...così...-gemette forte-sei tu la mia pace...
-Sempre...sarò sempre la tua pace...il tuo paradiso personale...
Il demone sospirò tra i suoi seni,annuendo: con lei non aveva da preoccuparsi...finchè la donna restava al suo fianco,il resto non importava..
1000 D.C. (primavera)
-Ti piace?-una voce sprezzante strinse con una mano il collo della donna mentre abusava di lei davanti agli occhi del suo uomo : lui era legato ad una piattaforma girevole ,bloccato con dei ganci e dei coltelli nella carne, impotente davanti all'orrore che stava subendo il suo corpo e di più...la sua anima. Sentiva le grida della sua donna, ma non riusciva ad aprire gli occhi per vedere l'orrore che le stavano facendo...
Lei che era così pura...così dolce e così sua...
-Lasciala!.-urlò tentando di liberarsi ,ma più urlava per cercare di salvarla, più l'uomo rideva e faceva del male al suo piccolo paradiso.
-Troverò un modo per salvarti...te lo giuro...-mormorava lui nei piccoli momenti in cui li lasciavano soli. Lei annuiva guardandolo con gli occhi gonfi e rossi,ma credeva ancora nel loro amore, spinta forse dalla voglia di poter tornare a casa, nel loro castello, tra le coperte calde stretti l'un l'altro. Dopo qualche mese lei smise di lottare e si abbandonò alla morte, salutando il suo unico amore con uno sguardo colmo d'odio.
1000 D.C. (inverno)
Il demone era libero, finalmente ce l'aveva fatta: non avrebbe mai permesso a nessuno di togliergli la libertà, di togliergli quello che amava della vita. Aveva perso tutto: la donna della sua vita, le ali che tanto aveva amato, il suo corpo, il suo spirito...ma non la ragione che ora alimentava la sua vita: vendetta.
Solo il suono della parola gli faceva vibrare il corpo, come fosse una donna che gli si stendeva sopra e che accontentava tutte le sue voglie. La Vendetta era quello che voleva, quello che agognava con tutto sè stesso: voleva uccidere e far soffrire ogni stronzo che respirava sulla terra, godere delle loro urla, come era stato fatto a lui, strappar loro ogni voglia di vivere, vedere...vedere il cambiamento della loro volontà, il passaggio dalla libertà e la gioia, alle catene e alla morte.
Rise raccogliendo da terra l'oggetto che più di tutti lo aveva fatto soffrire ma che...aveva anche toccato il suo corpo più volte di quanto avesse mai fatto qualcuno o qualcosa. Passò la mano sul cuoio sentendo brividi di piacere lungo tutto il corpo: era eccitante...il pensiero di far del male, di uccidere e di sentire le urla e le implorazioni...
Il mondo gli si era accanito contro...era ora che lui si ribellasse e si accanisse contro tutto e tutti. Avevano creato un mostro, e ora nessuno avrebbe avuto più la pace.
Edited by script‚ - 8/1/2016, 12:03. -
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Ohhhh... è fantastica, la adoro ^__^ . -
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È un po' la trasformazione del nuovo cattivone . -
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Già, l'hai reso perfettamente. . -
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Felicissima .